Immunological mechanisms of the antitumor effects of supplemental oxygenation
Abstract
I tumori spesso esprimono geni insoliti e sono circondanti da cellule immunitarie. Sfortunatamente, la sorveglianza immunitaria è imperfetta e non sempre impedisce la crescita della neoplasia. Inoltre, i tumori proliferano in un ambiente povero di ossigeno, perché la loro rapida crescita supera la capacità di rifornimento di ossigeno trasportato dal sangue. Gli autori dello studio hanno messo in relazione questi due fenomeni dimostrando che i linfociti T evitano di andare nelle aree ipossiche tumorali (in cui c’è carenza di ossigeno). Gli autori hanno anche verificato un modo per superare questo problema nei topi con tumore polmonare, facendo respirare aria ricca di ossigeno. La maggiore concentrazione di ossigeno diffusa in tutto il corpo migliorava l’ossigenazione all’interno dei tumori e ciò permetteva alle cellule del sistema immunitario di entrare nel tumore e di attaccarlo, aumentando la sopravvivenza dell’animale.
Sintesi dello stesso articolo pubblicato su Popular Science
Un team di ricerca della Northeastern University ha scoperto che, all’interno del microambiente tumorale, l’integrazione dell’ossigenazione inibirebbe l’accumulo di adenosina legato all’ipossia, indebolendo l’immunosoppressione. Ciò a sua volta potrebbe migliorare l’immunoterapia antitumorale e ridurre le dimensioni della neoplasia scatenando linfociti T antitumorali e cellule natural killer. Si tratta di un metodo che può essere implementato in modo relativamente rapido testando gli effetti dell’ossigenazione in combinazione con diversi tipi di immunoterapia all’interno degli studi clinici dedicati.
È stato anche notato come gli effetti dell’integrazione di ossigeno siano ancora maggiori se in combinazione con un agente sintetico chiamato “super-caffeina”, in grado di bloccare gli effetti protettivi per il tumore del recettore per l’adenosina. Più in generale, l’effetto antitumorale dell’ossigeno può essere ulteriormente migliorato dall’antagonista naturale del recettore A2A per l’adenosina, che è proprio la caffeina che consumiamo ogni giorno nel caffè: la ragione per cui beviamo caffè, infatti, consiste nel fatto che la caffeina impedisce ai recettori A2A presenti nel cervello di farci addormentare. (Science Translational Medicine, 2015; 7: 277ra30)
1° Commento: alla luce di queste evidenze scientifiche capiamo meglio l’importanza di camminare all’aria aperta, nei parchi o in aree naturali, come sottolineato nel precedente articolo Healthy Parks Healthy People. Prendere una boccata di ossigeno fa bene!
2° Commento: Il caffè e l’ossigenazione dei tessuti sono due elementi importanti della Terapia Gerson, la ricerca scientifica sta dimostrando la validità di alcune osservazioni del dr. Gerson (1881-1959).
Molto interessante